venerdì 23 agosto 2013

Sarà che...

E' da un bel pò che non ho per niente voglia di cucinare...

sarà il caldo che mi impedisce di accendere i fornelli e iniziare a sudare come una maratoneta e allora preferisco andare di cibo crudo e piccoli piatti veloci già testati e ritestati e postati ,
sarà che per l'ennesima volta ho deciso di iniziare una dieta dimagrante (chissà per quanto...)
e allora siccome non amo molto le vie di mezzo passo dalla teglia di lasagna (tutta per me)
all'insalata scondita...
sarà che sogno ancora ad occhi aperti il mare turchese, blu, azzurro della mia vacanza in quella splendida regione chiamata Calabria, sulla costa jonica e non riesco a concentrarmi molto su altro...
sarà che per me la fine dell'estate e l'arrivo di Settembre è l'inizio dell'anno nuovo, quindi in testa mi girano duemila nuove idee, sogni e progetti, cambi di rotta, di lavoro, nuovi corsi da iniziare, passioni e hobbie da approfondire...e sogno...sogno...sogno...

ma il tempo per leggere lo trovo sempre, o almeno ci provo, soprattutto la sera quando tutta la mia dolce famiglia dorme e il silenzio avvolge tutto...

in questo momento ho iniziato "Rosso come una sposa" di Anilda Ibrahimi
e mi sta piacendo moltissimo... una storia di altri tempi...




"Arriva in una mattina di settembre, in un'arsa stagione dove le piogge tardano a venire. È vestita tutta di rosso. Come il sangue. Come un sacrificio umano dato in dono agli dèi per propiziare la pioggia. Come una sposa.
All'ingresso principale la fanno scendere dal cavallo. Le donne della famiglia non riescono a prenderla, le loro mani rimangono vuote. Sospesa in aria Saba sospira, il suo viso sembra uno specchio rotto. Come l'unica fotografia di questa interminabile giornata. Il velo rosso nasconde i suoi occhi umidi.
La suocera le mette due pagnotte sotto le braccia, poi la spinge dentro casa. Le pagnotte simbolo della prosperità. Ma la prosperità che la suocera aspetta non arriverà certo da lei.
Il marito non la guarda nemmeno. Festeggia con gli amici. Avrà tempo di guardarla per tutta la vita.
- Questo uccello spennacchiato è la sorte di mio figlio, - dice la suocera.

(...)

Oggi Saba arriva con il suo vestito da sposa. Piange sotto il velo. Nessuno la vede. Ha solo quindici anni, i fianchi stretti, gli zigomi alti e il viso pallido. Ha quell'aria assente che di solito hanno le donne sottili. Dicono che è brutta; in realtà, in fatto di bellezza, anticipa i canoni di qualche decennio.
Quando Omer entra nella stanza nuziale Saba lo sta aspettando in piedi, coperta dal velo rosso che lui deve togliere, come vuole la tradizione. Ma Omer, ubriaco com'è, non si rende conto della sua presenza. È abituato a dormire da solo, con la sua bottiglia e i suoi incubi. Si butta vestito sul letto e dopo un po' comincia a russare.
Saba rimane lì, in un angolo della stanza, non osa muoversi. Passano le ore e lei sta lì. Lui continua a dormire. Saba sa che non potrà amarlo mai. Sua sorella lo aveva amato, era stata la sua sposa. Lei è solo un rimedio, ma la morte non accetta nessun rimedio.

(...) Quando Omer si sveglia già cantano i primi galli. Come al solito allunga la mano verso la bottiglia di grappa, ma non la trova. Si tira su per cercare bene e vede che non è solo. All'inizio non capisce cosa ci fa questa sagoma rossa nella sua stanza. Pensa ai fantasmi e ai suoi morti che spesso tornano a trovarlo di notte mentre è strafatto di alcol.

(...) "Maledizione, è quasi l'alba, che faccio adesso?" si chiede.
La madre con le altre donne della famiglia verrà a cercare il lenzuolo macchiato per stenderlo in cortile.
Di scatto si alza dal letto, si avvicina a Saba, le leva il velo rosso con un movimento secco.
"Quest'imbecille è rimasta in piedi tutta la notte, poteva almeno sedersi", si dice.

(...) Saba tenta di ribellarsi ma uno schiaffo la prende in piena faccia. Lo sposo ha davvero fretta. Lei lotta, lo graffia.
- Capisci o no che è nell'interesse di tutti e due? - dice lui.
Se il lenzuolo mancasse, in paese direbbero che la sposa non era come mamma l'ha fatta o che allo sposo non funzionano gli attributi. Le malelingue aggiungerebbero subito: ecco perché è rimasto solo così a lungo, il dolore gli ha prosciugato tutto!
Omer non ha tempo da perdere.
La mattina il lenzuolo è in cortile sotto gli occhi di tutti. Con la macchia rossa al centro come una ferita"

(...)

Anilda Ibrahimi


(Testo tratto dal libro Rosso come una sposa di Anilda Ibrahimi)



2 commenti:

  1. I tuoi consigli letterari sono sempre ben accetti e tanto apprezzati. Grazie, cara. Di cuore. <3 Per il resto sono molto persa e scostante anche io, ma perchè la fine dell'estate (quest'anno troppo breve e nemmeno troppo calda) mi mette sempre tristezza e malinconia. Non ho ancora la forza di sognare, non ho ancora le energie. Ma spero arrivino presto. Sei adorabile. Un bacione!

    RispondiElimina
  2. Carissima Ely anche a me la fine dell'estate mette un pò di tristezza ma sognare nuove cose, nuovi progetti da mettere in atto, nuove cose da fare,programmare un nuovo anno che inizia mi aiuta a superare tutto! un forte abbraccio :-)

    RispondiElimina

Grazie per aver lasciato traccia del vostro passaggio! :-)